In un piccolo villaggio, incastonato tra alte montagne e
fitte foreste, viveva un giovane ragazzo di nome Alberto, curioso e
intraprendente, nel suo mondo fatto di poche case, di campi e pascoli. Il
villaggio era isolato, e le persone non sapevano molto del mondo esterno: si
accontentavano e vivevano felici di quello che avevano.
Un giorno, mentre
giocava nei campi vicino al villaggio, Alberto trovò un uovo diverso da quelli
che conosceva. Era più grande e di un colore diverso, per il resto era uguale a
tutti gli altri. Incuriosito, lo portò al contadino più anziano del villaggio,
che gli disse: "È solo un uovo di un grosso uccello, nulla di
speciale." Così, Alberto decise di metterlo nel suo pollaio, tra le
galline e i polli.
Dopo qualche
settimana, l'uovo si schiuse e da esso nacque un aquilotto. Non sapendo di
essere ben diverso dalle sue compagne di pollaio, iniziò a comportarsi come
loro: beccava il terreno, saltellava, e non provava mai a volare. Crescendo tra
i polli, l’aquila era convinta di essere una di loro.
Passato qualche anno
(1 o 10, chi può dirlo?) un viaggiatore
giunse nel villaggio, portando con sé storie di luoghi lontani e meravigliosi.
Durante la sua visita, vide l'aquila nel pollaio e si stupì. Si avvicinò a Alberto
e disse: "Quell'uccello non è un pollo, è un'aquila! Perché non
vola?"
Alberto, sorpreso ed
un po' confuso, rispose: "Ma no, è sempre stata qui. È nata qui e si
comporta come un pollo. Non sa volare, è una di loro."
Il viaggiatore, con
un sorriso, disse: "Non è questione di ciò che sa, ma di ciò che le è
stato insegnato. L’aquila crede di essere un pollo solo perché non conosce
altro. Se non ha mai guardato il cielo come uno spazio da esplorare, ma come un
luogo estraneo, inaccessibile, come potrebbe desiderare di volare?"
Così il viaggiatore,
parlando a Alberto gli disse: “Ora ti mostrerò cosa è in grado di fare”. Prese
l’aquila tra le mani, la portò in cima a una collina, e alzandola verso il
cielo le disse: "Sei un'aquila. Appartieni al cielo, non alla terra. Apri
le ali e vola!"
Ma l'aquila era
confusa e tornò giù, credendo ancora di essere un pollo e non provò neanche a
spiccare il volo Il viaggiatore non si
arrese. Il giorno dopo, la portò ancora più in alto, su una montagna, e di
nuovo le disse: "Guarda il cielo, è il tuo posto. Sei nata per volare, non
per restare a terra."
Questa volta,
l'aquila guardò oltre le montagne, sentì il vento sulle sue piume, e qualcosa
dentro di lei si risvegliò. Aprì le ali, con esitazione, e finalmente si staccò
da terra, solo per pochi metri, ma da quel momento tutto era cambiato. L’aquila
cominciò a sentire il desiderio di volare, e questo era più forte della paura
di schiantarsi al suolo. Così cominciò a provare, a sbattere le ali e capì che
lei ed il cielo potevano diventare una sola cosa, scoprendo mondi che non
avrebbe mai immaginato di esplorare. Il cielo senza confini, le vette delle
montagne e le savane erano ora lì per essere esplorate, non un semplice
sfondo per tante giornate sempre uguali.
Alberto la vide
scomparire tra le nuvole, oltre l’orizzonte e
comprese qualcosa di profondo. Fino a quel momento, anche lui aveva
vissuto come in un pollaio, limitato dalle conoscenze del suo villaggio, senza
mai cercare di sapere di più. Quel viaggiatore gli aveva aperto gli occhi:
c’erano venti che lo aspettavano e cieli e territori nuovi da solcare ed
esplorare.
Ora ecco alcune
domande per Voi:
- Avete
mai pensato di essere limitati nelle vostre conoscenze e che “Fuori” dal
vostro mondo esistano luoghi ed opportunità che vi si adattano meglio del
luogo in cui vivete?
- Cosa
potrebbe darvi la forza o il coraggio di spiccare il volo e scoprire nuovi
mondi?
- Quali
sono gli elementi o le persone, che come il “Viaggiatore” della storia,
potrebbero consentirvi di capire meglio chi siete e cosa volete realizzare
nella vita?
Mentre pensate alle risposte a queste
domande, in un prossimo Post vedremo insieme cosa potrebbe darvi una mano
e cosa no. Stay Tuned!
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