Oggi, insieme ai “miei” ragazzi, ho immaginato un esercizio: Come vedo la mia vita a 21 anni. 21 è un numero interessante, è un 12 (l’età di molti dei miei studenti) invertito, un età di passaggio importante verso la vita adulta, in cui ancora si è all’inizio del viaggio e spesso ancora non si è giunti alla propria Meta. Ho provato a Immaginare (scusate la ripetizione, ma quanto è bello questo verbo) due percorsi di due studenti diversi. L’esercizio è stimolante e mi ricorda il giardino dei sentieri che si biforcano di Borges (e scusate se è poco)
Come mi vedo a 21 anni: il sogno di Roberta, oltre le
Sbarre, alla Ricerca della Luce
Mi chiamo Roberta, ho 13 anni e vivo in un mondo che spesso
sembra non avere vie d'uscita. La mia famiglia è un labirinto di difficoltà e
la scuola un luogo dove mi sento imprigionata da etichette come
"stupida" e "superficiale". Tuttavia, in questo mare di
incomprensione, c'è un'ancora, un professore che riesce a vedere oltre, che
illumina i miei giorni con uno sguardo unico. E’ un professore di educazione
fisica che, nonostante la mia goffagine, vede in me qualcosa di speciale. Carlo,
questo è il suo nome, con il suo sguardo
unico è diventato la mia bussola (ed in effetti è tondo come il quadrante della
bussola di mio nonno) . Mi permette di fare cose che amo, mi fa sentire
valorizzata e compresa. È un raggio di luce in un tunnel oscuro, e mi fa
sperare in un futuro migliore.
A 21 non mi vedo proprio, 9 anni sono lontani, ma in fondo
al mio cuore desidero costruire relazioni sane e positive, circondarmi di
persone che mi comprendano e mi sostengano. Voglio essere parte di un gruppo in
cui l'accettazione e il sostegno reciproco sono valori fondamentali, e in cui
posso essere me stessa senza paura di essere giudicata.
La vita è un viaggio veramente difficile, ma sono determinata a trovare la
mia luce, a superare le barriere che mi imprigionano e a costruire un futuro in
cui posso essere felice e realizzata e non compiangermi troppo per i problemi
che ora mi affliggono. Dovrò darmi molto da fare, ma per chi non è così?
Come mi vedo a 21 anni: Il sogno di Pietro (Tra Sogni Archeologici e Dee Greche)
Mi chiamo Pietro, un ragazzo di 13 anni che vive a Palermo,
nel quartiere chiamato Villaggio Santa Rosalia. La mia anima è divisa tra
l'amore per l'archeologia, la Magna Grecia, la Grecia classica e l'ammirazione
per la bellezza classica che vedo riflessa nelle ragazze che mi circondano. Sono
affascinato dalla bellezza classica e dalla mitologia greca. Cerco di
intravedere le dee greche come Afrodite, Artemide e Hera nei volti delle mie
compagne, individuando tratti che riecheggiano i miti antichi. Questa ricerca
della bellezza mitologica nelle persone che incontro è un viaggio emozionante
che arricchisce la mia percezione del mondo.
Di poche cose sono sicuro, ma una cosa che comincio a capire
è che sono davvero fortunato, non perché sono particolarmente ricco (mio padre
è un insegnate di Arte al Liceo, mia madre è impiegata alle poste) ma sono
sicuro che nelle scuole dove andrò troverò tante ragazze belle, intelligenti e
motivate con le quali potrò confrontarmi e divertirmi (gli indirizzi classici
sono i preferiti delle belle ragazze). I confronti con loro saranno occasioni
per apprendere, crescere e condividere esperienze, arricchendo il mio percorso
di studi e la mia vita sociale.
Mi immagino immerso nei miei studi archeologici,
esplorando antichi siti e contribuendo a nuove scoperte. La mia città, Palermo,
con le sue radici storiche e culturali, sarà ancora per me una fonte di ispirazione e un punto di
riferimento nel mio percorso. E le dee greche che vedo nelle mie compagne
saranno il simbolo della bellezza e della saggezza che cerco nei miei studi e
nelle mie relazioni.
A 21 anni, mi vedo come un giovane appassionato di
archeologia e ammiratore della bellezza classica, pronto a esplorare il mondo
antico e a condividere le sue ricchezze con gli altri. Farò tantissimi viaggi
immaginandomi immerso nel mondo antico, tra soldati, guerre, filosofi e le
atmosfere culturali che hanno portato alla nascita della Democrazia. Attraverso
incontri, conferenze e pubblicazioni, spero di avvicinare sempre più persone
alla storia e alla cultura antica, contribuendo alla conservazione e alla
valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Le dee greche che vedo riflesse nelle ragazze
che incontro saranno le muse ispiratrici del mio percorso di studi e della mia
vita, guidandomi nella ricerca della conoscenza e della bellezza. Palermo, con
le sue radici e la sua cultura, sarà il faro che illumina il mio cammino,
ricordandomi sempre delle mie origini e dei miei sogni.
A conclusione inserisco il link alla canzone di Fabrizio Moro: 21
anni
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