Le scuole del ventunesimo secolo possono dare agli studenti meno informazioni e più capacità di pensiero critico?

AUGURI PER IL NUOVO ANNO !





Voglio iniziare l'anno con un post sul ruolo della scuola nel 21esimo secolo, con il proposito di realizzare insieme agli studenti , un corso di lezioni dedicate alle importanti sfide che ci attendono nel XXI secolo. Lo chiamerò appunto:"Lezioni per il XXI secolo", prendendo spunto dall'ultimo libro di Yuval Noah Harari, che le hanno ispirate. 

Let's start

Un bambino nato nell'anno appena iniziato avrà poco più di trent'anni nel 2050 e probabilmente godrà di buona salute nel 2100. Ma quale tipo di istruzione potrebbe aiutare questo bambino a prosperare ed essere un adulto felice e realizzato?

Perché i bambini del ventunesimo secolo possano prosperare e diventare adulti capaci, dobbiamo ripensare radicalmente il nostro sistema scolastico. In altre parole, le scuole che ci hanno portato fin qui non sono più adeguate a prepararci al meglio per i tempi che verranno.

Attualmente, le scuole tendono a mettere molta enfasi sul fatto di fornire ai propri studenti una base culturale solida e moltissime informazioni.Questo approccio aveva molto senso nel diciannovesimo secolo, perché le informazioni tendevano a essere scarse. Si trattava di un'epoca senza giornali quotidiani, senza radio, biblioteche pubbliche e televisione, per non parlare dell'assenza WEB e dei diversi canali informativi che ci circondano. Inoltre, le informazioni che esistevano erano regolarmente soggette a controlli e censure. In molti paesi, oltre ai testi e ai romanzi religiosi, c'era poco materiale di lettura in circolazione. Di conseguenza, quando fu introdotto il sistema scolastico moderno,  l'obiettivo principale fu quello di trasmettere i fatti essenziali della storia, della geografia e della biologia, rappresentando un enorme miglioramento per la maggior parte delle persone comuni.

Ma le condizioni di vita sono molto diverse nel ventunesimo secolo rispetto ad allora, e i nostri sistemi educativi cominciano ad apparire irrimediabilmente sorpassati dalle nuove tecnologie, molto più "Appealing", per i ragazzi che frequentano le nostre scuole.

Nel mondo di oggi, siamo inondati di informazioni ridondanti e gli organi di governo, più che censurare le notizie, sono quotidianamente impegnati a inondare i media di informazioni in eccesso, senza che grazie ad esse si possa arrivare ad una maggiore comprensione del mondo che ci circonda.
Le persone di tutto il mondo posseggono ormai smartphone sempre più potenti, vere Workstation in miniatura (già nel 2017 il numero di sim ha superato il numero di abitanti sul pianeta) e potrebbero passare tutto il giorno a leggere Wikipedia, seguire i talk di TED e studiare per i corsi online se avessero il tempo e il desiderio di farlo.

Al giorno d'oggi, il problema per l'uomo moderno non è più dunque la scarsità di informazioni, ma il numero di dati ed informazioni da elaborare ed ancor di più tutta la disinformazione che ci investe quotidianamente (prova a pensare alle notizie false che molti di noi incontrano quando  sfogliano i propri feed sui Social media: sono maggiori o minori delle informazioni utili?).

In risposta a questo sovraccarico di informazioni, le scuole dovrebbero smettere di immettere ancora di più dati nelle teste dei bambini e dei ragazzi, ma piuttosto insegnare loro come dare un senso alle enormi quantità di informazioni che li bombardano quotidianamente.
Quelli che un giorno saranno gli uomini e le donne del futuro devono imparare, sin da subito a distinguere tra informazioni importanti e notizie irrilevanti o addirittura false.
Nel ventunesimo secolo, le informazioni saranno sempre più a portata di mano ma la verità e le tante sfaccettature che vi stanno dietro, saranno molto più difficili da trovare.

La prima lezione del corso sarà dedicata all'analisi del seguente articolo, che potete consultare già da ora: "La comunità impossibile di Facebook" (cliccare il link per andare direttamente al contenuto).

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